Il cuore della 6a Armata by Heinz Günther Konsalik

Il cuore della 6a Armata by Heinz Günther Konsalik

autore:Heinz Günther Konsalik [Konsalik, Heinz Günther]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Guerra
editore: Baldini & Castoldi
pubblicato: 1964-10-14T23:00:00+00:00


La sera del 26 dicembre Knösel era pronto a partire. Aveva preso un bel telo da tenda e scelto due uomini robusti che dovevano trasportare, sotto la sua direzione, il pastore Sanders al più vicino posto di raccolta. Knösel intendeva poi proseguire da solo il viaggio con l’automezzo. - A Gumrak deve esserci qualcosa da mangiare - aveva annunciato - e Knösel non ritornerà a mani vuote!

Ora camminava per gli scantinati del cinematografo e cercava il pastore Sanders. L’andirivieni dei soldati con i rifornimenti e dei feriti rendeva più difficile la ricerca. Il maresciallo di sanità Wallritz guardava perplesso il pagliericcio sul quale era sdraiato ancora quattro ore prima il pastore Sanders. Wallritz lo sapeva bene, gli aveva rinnovato la fasciatura dopo aver cosparso la ferita di polvere sulfamidica, medicinale che era appena giunto con le casse. Ora sul pagliericcio giaceva un sottufficiale dal volto del color della cenere; la gamba era stata mozzata da una scheggia di granata e il muscolo della coscia sopra la ferita era di un rosso nerastro. Cancrena da ferita, pensò Wallritz. Caso disperato. Ma dov’è il pastore?

Corse con Knösel di cantina in cantina. Gridarono il nome di Sanders, passarono da un ferito all’altro. Il pastore era scomparso.

- Aspetti qui, Knösel - disse Wallritz con voce rauca. - Vado a chiamare il direttore.

Anche Portner, che arrivò subito nella grande cantina accompagnato dal cappellano Webern, poté solo guardare il sottufficiale moribondo sul pagliericcio e stringersi nelle spalle. Webern strinse in mano la croce che aveva sul petto.

- L’avevo intuito - mormorò. - Non voleva partire…

- Ma per amor del Cielo, dove sarà andato? - gridò Portner. - E con quella ferita?

- In qualche cantina… vicino ad altri feriti, a moribondi, a uomini che attendono la morte presso una mitragliatrice. - Il cappellano chinò il capo. - Devo ammettere che anch’io non sarei uscito dalla città.

- Dio mio, questo eroismo mi da ai nervi! - urlò Portner. - I tedeschi non smetteranno mai di essere un popolo di suicidi sotto una maschera d’eroismo?

- È in errore, dottore. - Webern toccò nuovamente la crocetta d’oro. Anch’io ho bisogno di forza, pensò. Più forza di quanto tutti voi possiate intuire. Ho paura della morte, una paura bestiale. Ma non posso manifestarla, debbo consolare e pregare, chiudere gli occhi e invocare la misericordia di Dio. Anche per me… Mio Dio, dammi forza, sempre forza. Anch’io sono soltanto un uomo e ho paura come tutti gli altri… - Dio ha voluto che io fossi mandato qui e dove mi ha guidato rimarrò finché mi chiamerà altrove. Il mio posto è dove si prega, sia in una buca di granata o su un resto di camino, nel graticcio di ferro di un soffitto di cemento armato o in un camminamento oppure qui da lei, nel regno dei morti fra sangue e pus. Credo che anche lei possa capire il pastore Sanders…

Portner non rispose. Si voltò e ritornò nella sua cantina operatoria. Knösel stava accanto al cappellano Webern, con la pipa che pendeva fra le labbra, e succhiava rumorosamente il bocchino asciutto.



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